Nazionale

Uisp Veneto: martedì 22 incontro sul Piano di prevenzione

Le Asl incontreranno i partner con cui collaboreranno per l'attuazione del Piano, tra loro anche l'Uisp regionale. Parla C. Rutka
Prosegue sui territori il percorso di attuazione dei Piani di prevenzione regionali per la prevenzione e la promozione della salute. In diverse regioni l’Uisp collaborerà alla realizzazione degli interventi, come in Veneto, dove martedì 22 settembre Claudia Rutka, presidente Uisp Veneto, parteciperà all'incontro di presentazione dei partner del Piano alle ULSS (Unità Locale Socio Sanitaria), insieme ai rappresentanti delle altre organizzazioni selezionate dalla Regione del Veneto.

“Entro il 31 dicembre le Aziende Sanitarie dovranno preparare il Piano di prevenzione aziendale - dice Claudia Rutka - quindi la Regione ha trovato opportuno far conoscere ai dirigenti delle ULSS, i partner, che sono stati inseriti nel piano. Noi abbiamo proposto quattro filoni di intervento: anziani, indisciplinati, attività con bambini in età prescolare e disagio mentale. Martedì illustreremo chi siamo, come siamo organizzati sul territorio e a livello nazionale, e i campi di intervento che abbiamo scelto, che sono poi gli ambiti di lavoro in cui siamo in grado, a livello regionale, di partire subito. Infatti, sono settori in cui ci impegniamo già da tempo, anche in maniera articolata e di alto livello. Per questo siamo stati considerati partner affidabili e utili per raggiungere l’obiettivo di aumentare del 10% la popolazione attiva che fa sport. Attualmente è il 40% dei veneti, nei prossimi quattro anni si vuole raggiungere il 44%, obiettivo ambizioso dato che la nostra regione è molto popolosa e quindi si tratta di numeri importanti”.

“Gli amministratori locali considerano lo sport come elemento importante nella lotta alle disuguaglianze in salute - continua la presidente dell'Uisp Veneto - In alcune località abbiamo rapporti già esistenti e forti con le ULSS e con i Csm. Si tratta di ampliarle e metterle in rete. Infatti, un elemento che ha attirato su di noi l’attenzione dei funzionari e ci ha fatto scegliere, è la nostra capacità di lavorare in rete, che ha notevolmente giocato a nostro favore. Dopo la stesura dei piani aziendali, si inizierà velocemente a lavorare. Noi stiamo usando questo tempo per la formazione e la strutturazione del lavoro in rete, organizzando il gruppo che promuoverà l’attività nei territori per essere pronti all’inizio delle attività. Abbiamo scelto di mettere nel piano le cose che già facciamo, però dovremmo farne di più, quindi avremo bisogno di istruttori formati e anche i dirigenti dovranno saper accogliere le richieste, anche specifiche, che potrebbero arrivarci dalle Asl”.

Quale credi che sia un elemento qualificante del vostro Piano di prevenzione regionale?
“C’è un’attenzione particolare al finanziamento di attività continuative - conclude Rutka - Per modificare veramente gli stili di vita sbagliati ci vogliono anni e con i progetti spot si perde l’efficacia, mentre la continuità da più possibilità di cambiare in profondità gli stili di vita delle persone”. (Elena Fiorani)